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Mykonos

Bella come Capri, mondana come Saint-Tropez, trasgressiva come Ibiza: ecco Mykonos, la più celebre e celebrata delle Cicladi, che da tempo ha fatto della sfrontatezza la propria ragione di vivere. L’inclinazione naturale alla trasgressione è il lascito dei pirati che qui trovarono rifugio durante l’occupazione ottomana.
Di questa trasgressione si dichiarava discepola Manto Mavorogenous, eroina bella ed emblematica della storia dell’isola, che all’inizio del XIX secolo scrisse una Lettera alle dame parigine per perorare la causa rivoluzionaria di Francia.
La propensione all’impudenza si manifestò in tutta la sua portata sul finire degli anni Cinquanta del Novecento, quando Mykonos divenne per i gay il simbolo di una libertà di vivere appena conquistata e rappresentò per loro la prima terra in cui sentirono di non essere clandestini. E impudente fu il successivo arrivo degli hippy, attratti dallo spirito permissivo e dall’atmosfera di sfrenata libertà di quei lidi. Nasceva così, sull’itinerario tra Woodstock e Katmandu, una nuova tappa, dove da Piero’s, allora l’unico ritrovo dell’isola, si celebravano feste eccentriche e happening deliranti.
Fu un fuoco di paglia. La bandiera della pace e dell’amore venne ammainata con la stessa rapidità con cui era stata issata. E mentre dileguavano gli anni ’70, Mykonos sentì il bisogno di riprendersi da quel vento di follia. E allora largo agli esteti, capaci di estasiarsi davanti alla bellezza plastica del paesaggio, dei cubi bianchi delle case sovrastanti un mare d’indaco, dei mulini dai tetti di paglia incessantemente scompigliati dal soffio del melténi, dalle strade anguste con il selciato tracciato a calce, del suggestivo crepuscolo che ad Alefkàndra, il quartiere soprannominato “Piccola Venezia”, tinge con i raggi del sole morente le facciate multicolori della case su palafitte.
Per tre mesi l’isola diventa la Babilonia dell’Egeo, il luogo d’incontro dei nottambuli venuti dai quattro angoli del mondo. Chora, il capoluogo, freme di gioia, rumoreggia, ulrla di voluttà, si crogiola nel piacere. Le stradine si trasformano in una passerella, lungo la quale si svolge la più insolita delle sfilate di moda, in una commistione di sofisticazione estrema e semplicità esagerata. Per tutti, l’impotante è trovarsi qui, dove si concentrano alcuni dei locali più in voga dell’isola. Alle cinque del pomeriggio il rito della mondanità inizia al Caprice, zona Piccola Venezia, per contemplare il tramonto, coi piedi nell’acqua e l’orecchio teso a captare una musica new age. Cade la notte, e la sfilata arriva alle porte dell’oramai mitico Pierro’s, dove gli omosessuali fremono al suono dei ritmi anglosassoni, e alle soglie del Four Roses, in Ayias Monìs, dove il syrtàki e il bouzoùki ricordano a tutti che si è in Grecia.

Le spiagge

Dopo il capoluogo, Chora, le spiagge rappresentano la principale attrattiva turistica di Mykonos, anche se le onde che le lambiscono sono ritenute tra le più fredde dell’Egeo. La costa meridionale, sovraffolata, pulita quotidianamente, bordata da un susseguirsi di taverne, è punteggiata di sdraio e ombrelloni; il versante occidentale è più selvaggio, meno frequentato, sprovvisto di comodità; quello settentrionale è esposto all’esasperante soffio del meltèmi. Si raggiungono le spiagge di Ayios Stefanos, Toùrlos a ovest, e di Elià, Kalo Livàdi e Kalafàtis a est, con gli autobus che ogni quindici minuti partono dalla stazione nord di Chora. Dalla stazione sud vicino alla piazza Lakka partono gli autobus per le spiagge di Ayios Loannis, Ornòs, Paradise, Super Paradise e Platjs Yialòs. Ogni mattina, dal porto di Chora, veloci caicchi salpano alla volta di Paradise, Super Paradise, Agrari ed Elia (gli orari sono indicati presso l’imbarcadero), per rientrare nel pomeriggio.

Dove mangiare

Chez Maria’s (Chora) La cucina internazionale propone piatti raffinati e creativi. Si può cenare in giardino sotto un pergolato di bouganvillee.
Niko’s (Chora) Cucina greca e buon pesce per un grande classico della Mykonos dei ruggenti anni ’50. Ancora oggi vi approdano nostalgici e un mondo cangiante e divertente.

Alberghi

Aphrodite Beach (Kalafatis) In uno dei suio 148 bungalow adagiati sulla sabbia sono stati ospiti Jacqueline e Aristotele Onassis, e il gotha economico e politico mondiale.
Hotel Belvedere (Chora) In cima a una scogliera, ha arredi e decorazioni eleganti, e dispone di sauna, fitness center, piscina.

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