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Colonna della Flagellazione di Cristo e i Mosaici Bizantini nella Basilica di Santa Prassede a Roma

La colonna della flagellazione di Gesù, preziosa reliquia portata da Gerusalemme nel 1223 e ritenuta quella a cui sarebbe stato legato Gesù, è custodita nella Basilica di Santa Prassede all’Esquilino (via Santa Prassede 9/A Roma).

La colonna della flagellazione di Cristo si trova in un piccolo vano a destra dell’ingresso. Nella navata destra si apre il più importante monumento con mosaici bizantini presente a Roma, la cappella di S. Zenone.

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Questa, eretta da Pasquale I come mausoleo della madre Teodora, presenta una struttura ripresa dagli edifici classici con pianta a croce, con colonne angolari e volta a crociera, Il portale di accesso, formato da materiale di spoglio, tra cui stipiti e capitelli del IX secolo, è sormontato da una lunetta a mosaico con urna marmorea di età classica. Questa una volta conteneva le ceneri dei SS. Zenone e Valentino rimosse, poi, nel XVII secolo.

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Nel giro interno del mosaico bizantino sono raffigurati la Madonna con Bambino, i SS. Novato e Timoteo, le SS. Prassede e Pudenziana e altri busti. Agli angoli vi sono due figure, forse Pasquale I e il suo successore e, in alto, due santi.

La storia della Basilica di Santa Prassede inizia nel 489 quando il pontefice Felice II fa erigere un titulus dedicato a S. Prassede (figlia del senatore Pudente), martire romana che, secondo la leggenda, con la sorella Pudenziana si dedicava a dare conforto e degna sepoltura a coloro che subivano il martirio per la fede.

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Nel 780 Adriano I fa costruire una chiesa che Pasquale I trasforma in Basilica, portandovi le spoglie di circa duemila martiri dalle catacombe, come ricorda un’iscrizione ancora oggi visibile all’interno. Al centro del pavimento si trova un disco di porfido che, secondo la leggenda, sigilla un antico pozzo dove S. Prassede custodiva segretamente le reliquie.

All’attuale basilica si accede attraverso un protiro dell’XI secolo sostenuto da due colonne appoggiate su antichi capitelli rovesciati e sormontato da una loggetta settecentesca. E’ sicuramente un luogo da visitare non solo per la presenza della colonna della flagellazione di Cristo e dei mosaici bizantini ma anche per le numerose opera d’arte come il pavimento cosmatesco della Basilica e i mosaici paleocristiani presenti nell’arco trionfale e nella zona absidale.

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