Tivoli pur essendo una piccola cittadina è uno di quei posti che necessiterebbe oltre un giorno di visita. Infatti le cose da vedere sono molte e di varie epoche anche perché il contesto naturale fu di richiamo fin dall’antichità remota. E l’acqua è il suo grande elemento.
Strade delle Ville
Comunque per farsi un’idea del posto è forse meglio iniziare dall’estesa Villa Adriana che non è nella zona centrale ma in basso. E data l’area ricoperta e l’importanza delle evidenze non è un luogo che si gira in pochissimo tempo, da vedere ci sono il Canopo, un lungo canale abbellito da Colonne in omaggio alla antica città egiziana, il c.d. Teatro Marittimo, le Grandi e Piccole Terme ed il Pecile. Villa Adriana fa parte dei patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’Unesco.
Sempre inserita in lista Unesco, arrivati nella zona alta di Tivoli, troviamo la splendida Villa d’Este che a differenza delle antichità romane prima citate è una delle magnificenze del periodo rinascimentale. E le sue tante fontane con i loro giochi d’acqua vi incanteranno. Poi la fontana dell’Organo è diversa da quella di Nettuno o dalle tante che sono in sequenza sul viale delle Cento Fontane. Nella bella stagione capita che Villa d’Este possa essere vista con le luci della notte. Ma per ciò bisogna informarsi.
Altra grande tappa del centro tiburtino è poi Villa Gregoriana (attualmente gestita del Fai) ma qui prevale l’ambiente naturale e bisogna essere disponibili ad una bella scarpinata. La stessa è infatti ubicata in una valle un po’ scoscesa (detta anche la Valle dell’Inferno) fra il fiume Aniene e l’antica acropoli (che è un altro gioiellino del posto). Sono comunque spettacolari le cascate ed i paesaggi.
Esaurito questo itinerario magari qualcos’altro si è visto di sfuggita spostandosi da una villa all’altra, ma è anche molto interessante il centro storico che però, come un po’ anche Villa Gregoriana, non richiama ovviamente i folti gruppi che arrivano dagli hotel di Roma con i bus turistici.
L’antico Cammino dell’Acqua
Questo itinerario segue il cammino dell’acqua, elemento sfruttato al massimo sin dai tempi degli antichi romani.
Il viaggio può iniziare proprio dalle Terme Albule di Tivoli Terme. La temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 23° e rimane costante per tutto l’anno, questo grazie ai residui dell’antico vulcano laziale.
Si prosegue in Località Arci, nei pressi di Tivoli, dove ci sono i resti dell’antico Acquedotto dell’Acqua Marcia. Costruito nel 144 a.C. l’enorme struttura raccoglieva l’acqua dall’alto bacino del fiume Aniene e ancora oggi risulta essere l’unico acquedotto romano ancora funzionante.
Per terminare l’itinerario ci si sposta verso la cosiddetta strada di Pomata, in direzione San Gregorio da Sassola e si passa vicino ai resti dell’Acquedotto Anio Novus, voluto dall’imperatore Caligola per canalizzare le acque del fiume Aniene e portarle verso Roma, presso Porta Maggiore.
Tuttavia la c.d. Tivoli medievale è un’altra chicca in particolare per gli appassionati di storia. Case torri, antiche chiese, antichi palazzi ecc. E spesso ci si imbatte anche in decorazioni romane riutilizzate ovvero in altre evidenze archeologiche.
Se poi per caso avete una qualche curiosità per l’archeologia industriale data un’occhiata da lontano a qualche vecchia cartiera in attesa di un conveniente diverso utilizzo.
Per un buon pranzetto non ci sono comunque problemi. Si arriva a Tivoli anche con il treno (linea Roma-Pescara). La spesa da Roma è inferiore ai 3 euro per tratta. La stazione è poco distante dalla citata Villa Gregoriana e dal centro antico. Da qualche tempo il consorzio turistico Iocale (Tivoli I love you) cura un servizio navetta in genere diverse volte al giorno per raggiungere i principali posti. Il biglietto al momento costa 5 euro e dura diverse ore. In tutti i casi è meglio informarsi su orari ecc.